Nel 1965 la Soprintendenza alle Antichità delle Venezie indagò quel che rimaneva della villa, già individuata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento da Alberto Puschi e distrutta, nel corso della prima metà del Novecento, dalla costruzione della statale 14 e successivamente da quella della centrale ENEL.
L’indagine portò alla luce muri e pavimenti in mosaico. Di questa villa, purtroppo, rimangono solo testimonianze fotografiche: una di queste è relativa a un ambiente pavimentato con un mosaico nero a crocette bianche che trova confronti con decori simili attestati in alcune ville romane del territorio datati alla seconda metà del I secolo a.C.

Mosaico della villa romana ENEL, Monfalcone
Particolare di uno dei mosaici durante lo scavo archeologico (foto Archivio SABAP FVG)
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