Blocco del ponte romano di Ronchi dei Legionari ; Ronchi dei Legionari; ville del Lacus Timavi

La villa di Ronchi dei Legionari

Di questa villa rustica di età romana, scavata solo parzialmente (per una superficie di circa 600 mq), si conosce solo il limite sud-orientale in quanto la parte occidentale si trova all’interno dell’area aeroportuale. Il sito archeologico fu individuato nel 1987 in seguito a lavori per l’acquedotto e fu indagato a più riprese fino al 2007.
La villa, edificata intorno alla metà del I secolo a.C., ebbe tre fasi costruttive principali e fu infine distrutta da un incendio nel III secolo d.C.
Le strutture abbandonate vennero poi ricoperte dalle esondazioni di un corso d’acqua (forse un ramo dell’Isonzo) che allora scorreva a poca distanza. La pianta a U dell’edificio era caratterizzata da una serie di ambienti disposti,a quote differenti, attorno a una corte centrale: la pars urbana, destinata alla residenza del dominus (il proprietario), era collocata a una quota più alta. Sale di rappresentanza,caratterizzate da pavimenti con mosaici policromi o con motivi geometrici bianchi/neri, si affacciavano esternamente su un portico colonnato rivolto verso la campagna o forse un giardino.
Sempre in questo settore della villa un piccolo ambiente era dotato di un sistema di riscaldamento a suspensurae, colonnine in mattoni che rialzavano il pavimento permettendo il passaggio dell’aria calda che proveniva da una vicina caldaia.
La pars rustica, in cui si svolgevano le principali attività produttive e di lavorazione dei prodotti agricoli si trovava al di là del cortile. Qui i vani avevano dimensioni più ridotte: alcuni di essi erano pavimentati con mattoncini in cotto.


mosaici della villa romana del Gorgat

La villa del Gorgat

Nella zona del Gorgat, a sud di San Canzian d’Isonzo, i lavori effettuati nel 1928 dal Consorzio di Bonifica del canale del Brancolo misero in luce,sulla sponda sinistra, delle strutture murarie e un pregevole pavimento mosaicato a tessere bianche e nere con cornice a meandro; questi resti sono probabilmente riferibili alla parte residenziale di una villa rustica.
Le ricerche condotte nell’area nel 1993 e nel 2006 permisero di raccogliere ulteriori dati, in particolare sulla datazione del complesso, attribuibile ad un periodo che va dal I al III secolo d.C.
L’estensione della villa non è conosciuta ma il rinvenimento in superficie, dopo le arature, di una grande quantità di materiale archeologico – soprattutto materiale edilizio – anche sull’altra sponda del canale Brancolo fa ipotizzare che la villa fosse di grandi dimensioni e si estendesse ulteriormente verso sud.

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