Le strutture relative alla villa individuate in fase di scavo sono rappresentate da almeno tre ambienti allineati su di un asse sud-est/nord-ovest aperti su di una probabile area scoperta, posta ad ovest di essi.
La struttura  presenta almeno tre fasi di ristrutturazione, nell’ultima delle quali, la stanza più grande posta a sud est della  struttura e riconosciuta come un triclinio, venne suddivisa in ambienti più piccoli.
Le caratteristiche delle strutture murarie individuate, la mancanza di aperture lungo i muri est e sud degli ambienti e di tracce di muri sulla faccia esterna, sembrano indicare che la porzione di villa scoperta sia quella relativa all’angolo sud-orientale, e che essa si sviluppi quindi verso nord ed ovest, per una estensione stimata d i 2500 metri quadri.
Il dato archeologico recuperato grazie agli scavi sembrerebbe dunque validare l’ipotesi che nell’area a sud delle strutture possano non essere presenti strutture murarie appartenenti al corpo principale della villa, teoria che non implica però la mancanza di edifici o annessi pertinenti alla villa ma non collegati fisicamente con essa.
Le indagini georadar hanno permesso di individuare alcune interessanti anomalie ad una profondità media stimata fra i 60 e il metro di profondità, la stessa quota a cui si attestano le creste delle strutture individuate.

Scavo di una casa romana visto da nord. in primo piano mosaico bianco e nero a scacchi. Scavo di casa romana.
foto dell’area indagata. In primo piano è riconoscibile il mosaico posto nella stanza ora coperta dalla tettoia

I dati sono stati interpretati allo scopo di individuare eventuali anomalie attribuibili a strutture sepolte di interesse archeologico.
L’elaborazione dei dati ha permesso di identificare tre distinti gruppi di anomalie posti a diverse profondità, a partire dai 40-50 cm dal piano di campagna, tutte nella fascia orientale del campo.
Le anomalie sono state classificate in base alla tipologia, alla loro posizione stratigrafica e alla loro geometria.
Si vuole precisare che bisogna considerare un errore in profondità di +/-0.15-0.20m per quanto riguarda la profondità e -/+0.10-0.15m per la larghezza delle anomalie, dovute alla risoluzione dello strumento, interferenze e possibili errori sistematici.

la villa e sua presunta estensione (stimata in 2500 metri quadri)

 

Tavole

Tavola 1 – Profondità fra i 40 e i 50 cm: nella parte nord-orientale del campo, subito a sud est delle strutture della villa, alla profondità di circa 50 cm compare una anomalia di forma irregolare, che si sviluppa da nord verso sud coprendo un’area di circa 60 metri quadri (vedasi più sotto l’immagine ‘sezioni longitudinale e trasversale dell’Anomalia 1’).
Dalla forma e dal suo sviluppo in profondità, l’anomalia si presenta con un andamento ad imbuto e potrebbe essere associabile con una fossa riempita di materiale incoerente, probabilmente un intervento post-deposizionale che ha interessato anche i livelli archeologici sottostanti.
È ipotizzabile possa spiegarsi come un intervento di distruzione o spolio di strutture sottostanti.
L’ipotesi potrebbe essere avvalorata dalla presenza nella stessa area, a partire dai 50 cm di profondità, delle tracce di anomalie lineari che, scendendo nella stratigrafia, assumono una geometria più lineare, rivelandosi come probabili strutture murarie relative ad un edificio posto a sud-est della struttura della villa.

Tavola 1

 

sezioni longitudinale e trasversale dell’Anomalia 1

Tavola 2 e Tavola 3 – Profondità fra i 70 e i 90 cm: A questa profondità le strutture murarie identificate nei livelli più alti assumono una più precisa fisionomia, mentre la fossa raggiunge la massima visibilità prima di scomparire intorno alla profondità di 1.20 m. A partire dai 70 cm altre anomalie lineari e isorientate si aggiungono a quelle già evidenziate nei livelli più alti, probabilmente per una questione di preservazione degli alzati.
Più in dettaglio, il primo edificio (vedasi più sotto l’immagine ‘A evidenze della Struttura 1) sembra essere caratterizzato da due muri di lunghezza maggiore con orientamento nord-ovest/sud-est (quello est è visibile nella sua totalità), ai cui estremi ci sono due bracci minori perpendicolari a questi: lo spazio creato da questi muri sembra essere ulteriormente suddiviso in due ambienti da un setto murario intermedio. A livello della testata sud-est del muro est dell’edificio sembra vedersi la traccia  di un ulteriore struttura che corre verso est e che prolunga da questo lato il limite sud dell’edificio. Ad est del muro di lunghezza maggiore è presente la traccia di un ulteriore allineamento murario, parallelo ad esso e probabilmente pertinente al limite orientale di un terzo ambiente. Del secondo edificio (vedasi più sotto l’immagine ‘B evidenze della Struttura 2’), posto a sud di questo, è identificabile un lungo muro che si sviluppa parallelamente al lato sud del primo, e una seconda struttura che crea un angolo di 90 gradi  verso sud est, partendo dalla testata est di questo.
Il segnale è meno leggibile di quello relativo al primo edificio, probabilmente per il livello di conservazione.
A questa profondità è quindi possibile ricostruire la presenza di almeno due edifici, orientati fra loroe non fisicamente legati al corpo principale della villa.
Anche l’orientamento degli edifici individuati non rispecchia quello disegnato dai muri esposti nello scavo, anche se questo elemento non collide con un rapporto diretto fra le strutture.
Profondità fra i 90 e i 120 cm: i segnali relativi alla prima struttura sono leggibili fino alla profondità di 1.10 m, dopo di che diventa più difficile leggerne la geometria. Per quanto riguarda l’anomalia relativa al fosso, questa si identifica chiaramente almeno fino ad 1.20 m di profondità, per poi scomparire gradualmente.

Tavola 2

 

Tavola 3

 

A evidenze della Struttura 1 e B evidenze della Struttura 2